Quali caratteristiche deve avere un’ insegnante di danza classica per essere ritenuta idonea?
La formazione
Proprio come un insegnante di musica classica, l’insegnante di danza deve avere certi diplomi che attestano la sua capacità di trasmettere la sua conoscenza!
Quanti appassionati o ex ballerini/e si improvvisano insegnanti dopo un workshop durato un week end?
Troppi! Saper ballare non significa saper insegnare. In Italia sono poche le accademie che propongono corsi di perfezionamento per insegnanti di danza (il Teatro alla Scala di Milano o il Teatro dell’Opera di Roma per esempio); mentre all’estero esistono percorsi ad hoc, certificazioni obbligatorie sia di tecnica che di metodo. Quindi, quando entrate in una scuola a chiedere informazioni sui corsi, buttate un occhio alle pareti in cerca dell’attestato di formazione!
I diplomi oltre a essere obbligatori rappresentano una certificazione delle abilità di insegnamento, elemento rassicurante per gli studenti allievi.
È necessario stabilire un rapporto di fiducia tra allievi e insegnanti: questa relazione può, naturalmente, essere costruita man mano che vengono sviluppate le lezioni, ma avere diplomi di stato rende più facile attirare l’attenzione dei futuri studenti.
Tutto quello che l’insegnante deve sapere
L’insegnante di danza deve avere una grande passione e vocazione, ma anche conoscenza del corpo e del metodo. Deve saper insegnare a tutti, bambini, uomini e donne, cercando un approccio adeguato e specifico sull’utenza. Sono necessarie conoscenze di anatomia ma anche di pedagogia e di progressione del lavoro, perché una buona maestra deve sapere esattamente cosa potrà fare un allievo a distanza di settimane.
Con i bambini ancora più cautela
Spesso i corsi per bambini sono affidati ad assistenti molto giovani, magari allieve di corsi avanzati. Lasciate stare quelle scuole, perché soprattutto per i giovanissimi l’insegnante deve essere preparata, con esperienza e molto attenta. I danni che si possono fare su corpi molto giovani e ancora in fase di sviluppo possono essere gravi. Spesso si forzano le posture o le posizioni, si alzano le gambe con fatica o si tiene il collo in tensione: no, con i bambini bisogna essere cauti e cercare di dosare il loro entusiasmo con lezioni mirate.
La propedeutica fino ai 10 anni
A 3 anni non esistono stili di danza; esiste solo la propedeutica o il gioco danza. Attenzione quindi a tutte quelle scuole che propongono corsi di Latino e Zumba per i più piccoli, potrebbe essere una scelta molto commerciale ma di bassissima qualità. Fino ai sette anni almeno, la propedeutica accompagna al movimento, al coordinamento, alla musicalità e al lavoro di gruppo. Si impara a conoscere la danza e lo spazio attraverso giochi, e non per questo futili.
Cambiare insegnanti durante gli anni
All’interno delle scuole di danza spesso le insegnanti ruotano, questo fattore è ultra positivo: gli allievi si abituano a relazionarsi con professionisti e stili diversi. Cambiare l’insegnante infatti è segno di apertura e varietà, e anche del grande investimento che la scuola fa sul corpo docenti.
Come valutare l’insegnante?
Per un genitore è molto difficile valutare la qualità dell’insegnamento in una nuova scuola di danza, soprattutto se ci si limita ad accompagnarli in auto o se si delega a nonni o altri genitori amici. Il passaparola è sempre utile, bisogna essere attenti e osservare. L’umore dei bambini è il primo specchio dell’armonia della sala e va monitorato dai genitori ma anche dall’insegnante.
Assistere alle lezioni
Le lezioni di danza sono quasi sempre a porte chiuse,questo per aiutare i bambini alle prime lezioni che passerebbero il tempo a cercare lo sguardo del genitore. Le lezioni aperte sono un buon momento per controllare la scuola e di solito vengono organizzate per la prova a inizio anno, prima delle vacanze di Natale e a giugno a fine corso. La lezione aperta è una lezione normale, non è uno spettacolo, e mamma e papà possono assistere all’approccio della maestra, alle dinamiche del gruppo, al movimento nello spazio e alle evoluzioni.