Gioco Danza

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IL METODO
Per i bambini dai 3 ai 6 anni si parla di GIOCODANZA® – LA NUOVA PROPEDEUTICA – un percorso di crescita sano attraverso creatività, immaginazione e tanta fantasia!
Nasce dalla ricerca e dalle esperienze di Marinella Santini che ha scelto di proseguire il suo percorso legato alla danza classica dedicandosi ai bambini, creando un metodo per avvicinare i bambini alla danza che ha chiamato Giocodanza®, che è oggi un marchio depositato, a garanzia di qualità degli operatori che lo usano.

Attraverso il gioco il bambino migliora la propria autostima e diviene in grado di gestire questa sua libertà. Il Gioco Danza prevede l’elaborazione di elementi importanti e basilari. Questi elementi vengono inseriti nella lezione sotto forma di gioco, precisando che con questo termine si fa riferimento al gioco educativo.
Vi sono a questo proposito alcune regole da rispettare, come la percezione corporea, lo spazio, il tempo e la cooperazione con il gruppo. Il gioco rimane l’elemento portante. I giochi tecnologici li immergono in un mondo virtuale nel quale poco spazio è riservato alla creatività.

La riscoperta del valore del gioco aiuta i bambini a costruire la propria personalità ed è preziosa per un sano percorso di crescita. L’obiettivo del Giocodanza® è dunque quello di motivare i piccoli allievi: va stimolata e risvegliata la loro creatività.
Grazie all’introduzione di esercizi-gioco, il bambino ha un approccio spontaneo con la Danza, egli esplora, conosce, per arrivare poi ad esplicare le sue capacità. Il gioco costituisce un’occasione per fare esperienze, un mezzo per esprimersi e comunicare.
Il divertimento ed il gioco divengono gli elementi fondamentali della lezione, utilizzando anche oggetti che forniscono ulteriori input creativi.
I tempi di apprendimento sono assolutamente soggettivi: sarebbe inutile forzare l’apprendimento senza rispettare la naturale maturazione della persona.

COME SI SVOLGE UNA LEZIONE

L’insegnante struttura gradatamente gli spazi, definisce una sequenza di attività ed una logica temporale.

Il bambino che partecipa si sente rassicurato nel ritrovare spazi, luoghi, tempi e materiali a lui noti, da dove ripartire nel percorso di gioco ed apprendimento, evolvendo anche da un punto di vista cognitivo.

Attraverso lo spazio, l’insegnante si accoglie e risponde alle richieste profonde del bambino, favorendone i processi creativi e la formazione del pensiero operativo.

Tenendo conto che le attività sono diverse per ogni incontro, si possono comunque distinguere rituali, regole e tempi definiti:

– un momento iniziale in cui i bambini sono raccolti in cerchio, viene loro presentato il materiale a disposizione e vengono ricordate le regole (legate soprattutto al rispetto degli altri, di se stessi e del luogo);

– la lezione vera e propria, con danze-gioco finalizzate a costruire maggiore conoscenza del corpo e delle sue possibilità motorie ed espressive, alla conoscenza dello Spazio, del Tempo, della Forma, ecc.

– i concetti primari della Danza vengono introdotti sotto forma di gioco, utilizzando anche attrezzi – giocattolo e oggetti di uso quotidiano;

– un momento finale di dialogo su quanto avvenuto durante il gioco, di rappresentazione grafica e manipolativa, al fine di tradurre la propria emotività in linguaggi diversi e più accessibili.

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